La ilusión de los mamíferos di Julián López

Published : 04/07/2019 15:06:44
Categories : Libri

"La ilusión de los mamíferos", secondo romanzo dell’argentino Julián López, narra la storia d’amore di due uomini che si incontrano solo la domenica. Un libro che impone il suo ritmo senza cadere in nessun cliché.

 ilusion de los mamiferos

Ne "La ilusión de los mamíferos" abbiamo una coppia di uomini. Dal lato del narratore che ama, c’è un padre in un ospizio e il ricordo di una nonna.  Dal lato dell’amante narrato, una sposa e dei figli. C’è tutto quello che unisce i due: una separazione e un viaggio da Buenos Aires a Berlino. Ma al posto di tessere una trama, il romanzo poggia su questi due personaggi attorno ai quali accade qualcosa di molto più importante: una scrittura che ama tutto ciò che tocca.

"La ilusión de los mamíferos" è un libro che descrive le domeniche, giorno di incontro degli amanti, ma anche centro di gravità in cui il tempo si accumula e inghiottisce se stesso. È scrittura sul passato, o meglio, sui momenti che vengono vissuti nel presente e che nel futuro diventano ricordo. Il ciclo temporale del testo verso il passato è presente anche nella sua struttura interna: si enuncia un’azione e a partire da quel momento iniziano ad alternarsi dimensioni passate e dimensioni presenti. Ma è anche e soprattutto un romanzo sull’amore e con l’amore. Sull’amore socratico che vive in colui che ama e non nell’amato. Sull’amore come solitudine o come compagnia sporadica dei corpi. Sull’amore familiare. C’è anche una distribuzione grammaticale dell’amore: nel romanzo, amare è un’azione che parte dalla prima persona del narratore amante e arriva alla seconda con cui racconta l’amato, arrivando perfino alla terza persona per raccontare ciò che è all’esterno, gli altri, e culmina in un “noi” che, oltre ad essere i due innamorati, è anche l’essere umano o il mammifero.

 julian lopez

La scrittura di Julián López mostra nuovamente tutto quello che non vuole essere: non vuole essere letta solo in “chiave gay”, non vuole avere a che fare con il trambusto autoreferenziale della scrittura dell’io, non vuole servire da intrattenimento o che i lettori, una volta finito il libro, dimentichino quello che hanno appena letto. La sua è una letteratura delicata, lavorata, con padronanza poetica del linguaggio, a tratti malinconica, che lascia molti spazi affinché il lettore li occupi con i suoi pensieri, e che tratta i suoi personaggi come soggetti che si definiscono più per quello che non sono che per ciò che sono.

"La ilusión de los mamíferos" è un romanzo dalle immagini potenti e durature, non solo dei romantici incontri fra due uomini che si amano e si donano solo la domenica, ma anche del modo in cui la natura mutevole e la vista della città facciano del male all’anima. Guardare il cielo dal balcone di un appartamento molto piccolo –sufficientemente intimo per gli appuntamenti ed il sesso– può essere una visione del mondo. E gli alberi della città, descritti abilmente in lungo e in largo nel testo, possono essere testimoni della passione soffocata di due uomini.

Come in "Una muchacha muy bella" (Eterna Cadencia, 2013), López anche qui riesce a commuovere: turbare, mettere in movimento, eccitare, agitare i lettori. È difficile trovare in altri romanzi scene altrettanto romantiche ed erotiche fra due uomini durante la sessualità. Per farlo ricorre ad un espediente molto semplice: narrare al passato, quando la relazione è ormai conclusa e uno dei due prova a preservarla dall’oblio. Che dimensione ha l’importanza di un legame con il passare del tempo? "La ilusión de los mamíferos" abbozza alcune risposte possibili senza fare riferimento alla cronologia o all’accelerazione contemporanea.  Sia il linguaggio che i personaggi hanno un proprio registro che si sostiene grazie alla ripetizione di rituali (la coppia, ad esempio, la domenica fa colazione selezionando accuratamente gli accessori da usare). Un altro modo di dare una dimensione a questo amore è dimostrando quanto fosse stato romantico e come ad un certo punto non sia stato più idealizzato. “Durante le nostre domeniche restavo in sospeso e avevo la migliore versione di me stesso: stare con te è stato proprio questo, un modo di essere che mi piaceva, mi risultava leggero e anche un po’ drammatico e anche un po’ originale, un po’ logico”, dice il protagonista.

Con questi amanti anonimi con cui chiunque -gay o etero- può identificarsi, López costruisce la propria fortezza che si nasconde dal mondo e dalla vita pubblica per mostrare il contrario delle cose, e che riafferma l’importanza del linguaggio per dare carne e vita ai ricordi più forti.

Share this content