Dantedì 2021

Published : 25/03/2021 11:37:46
Categories : Letture

A settecento anni dalla morte di Dante Alighieri, proviamo a rendergli omaggio attraverso tre microfinzioni ispirate alla "Comedìa" che lo scrittore argentino Norberto Luis Romero ha voluto generosamente donare al secondo numero della rivista Pagine Inattuali dal titolo "Simbolismo e laicità in Dante".

dante

Fiasco editoriale

Sebbene pubblicati in molte lingue e in vari paesi, i libri della gigantesca multinazionale “Edizioni Nemrod”, situata al numero 31 della 9ª Strada, nei bassifondi, furono un fiasco così assoluto, che la società finì in una clamorosa bancarotta. Ricevettero soltanto l’assai concisa ma lusinghiera opinione di un critico che disse: Raphèl maì amècche zabì almi, e anche se comparve su vari inserti letterari di tutto il mondo, forse per invidia (malsana), nessuno volle capire.


Confessioni da lettino

Per lui fu umiliante salire i sette piani dei grandi magazzini per restituire gli articoli che lei, nella sua foga consumista, aveva comprato, e pregare ad ogni piano che gli restituissero i soldi. Provò vergogna quando diede spiegazioni peregrine a commessi pallidi che lo molestavano con spolverini, soprattutto al settimo piano, dove lei aveva comprato lingerie e accessori erotici. E quando arrivò sul tetto, dove promise che lo avrebbe atteso pentita, si ritrovò nel bel mezzo di un eliporto sferzato dal vento mentre lei fuggiva con il pilota. Ma ebbe fede: non avrebbe smesso di amarlo e sarebbe tornata al suo fianco.


Veridicità del paradiso

Una forte luce in cielo lo abbagliò, una luce che avanzò verso lui e si posò, come una sfera solare, a qualche metro. Stordito, smemorato, forse un po’ confuso, avanzò fino a introdursi nel fascio luminoso dove lo attendeva la sua amata, bianca, bella, quasi evanescente. Tutti e due vennero innalzati nel cono di luce. Giunti nella sfera celeste, lei con il suo delicato indice, schiacciò un bot-tone. La luce fece largo a oscure e violente strutture e fu allora che l’amata abbandonò l’apparenza, allargò le numerose zampe chitinose e rise dell’incauto poeta prima di ingoiarlo.

(Traduzione di Dajana Morelli)

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