978-88-99877-81-1
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Mario Bellatin
traduzione di Raul Schenardi
postfazione di Federica Arnoldi
80 pagine, isbn 978-88-99877-81-1
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Poeta cieco
Mario Bellatin
traduzione di Raul Schenardi
postfazione di Federica Arnoldi
80 pagine, isbn 978-88-99877-81-1
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Il messicano Mario Bellatin (1960) è autore di un’opera ormai imponente nella quale non esita a proporre frammenti autobiografici (talvolta apocrifi). Collezionista di importanti premi letterari, osannato dalla critica, che ha accostato il suo nome a quello di César Aira – entrambi imprevedibili, sono più interessati al processo della scrittura che ai suoi esiti –, è un artista poliedrico che usa la fotografia, il cinema, le performances e le incursioni nel teatro. Della scrittura di Bellatin si è detto che provoca sconcerto e spavento, e Poeta cieco è sicuramente uno dei suoi testi più inquietanti. Nelle rocambolesche vicende di una sorta di profeta carismatico che fonda una setta basata su una ferrea disciplina e su strampalate regole di comportamento sessuale, si è voluta vedere la trasposizione allucinata dell’immagine del fondatore di Sendero luminoso. Il romanzo è del 1998, ma la sua stesura è iniziata nel 1993, quando il gruppo terroristico era molto attivo, e l’autore non ha negato questa allusione, però basta allontanarsi nel tempo e nello spazio per sprofondare in un incubo che riguarda tutti: fino a che punto di crudeltà può spingersi la credenza cieca in un’ideologia che promette di rigenerare il mondo?